L'eterno ritorno dell'uguale. Per l'enne più unesima volta, il consiglio comunale di Sestri Levante si spacca sul "centro sociale" delle Casette rosse, con l'opposizione alla carica contro il progetto del sindaco, Andrea Lavarello, e della sua maggioranza. Tempo fa si era parlato di concedere l'uso dell'area a dei non meglio definiti "ragazzi" che ne avrebbero fatto un "centro di aggregazione politica". Poi l'ipotesi era tramontata, addirittura con strascichi polemici (il sindaco aveva fatto murare l'ingresso per impedirne l'occupazione). Ora la questione torna d'attualità, grossomodo con gli stessi toni di allora: un comunicato della minoranza accusa l'amministrazione di "realizzare un'opera che tutto ha di mira fuorché l'interesse generale della città". In realtà, mi si dice che il progetto sarebbe questa volta più articolato, e che prevederebbe la cessione di spazi - se non ho capito male - ai volontari del soccorso, a un gruppo di anziani, e al "forum dei giovani" (a meno che le due cose non coincidano, nel caso in cui nel forum ci siano sempre le stesse persone che erano giovani qualche anno fa). Il progetto costerebbe più di un milione e mezzo di euro (si parla di 843 mila, che come ogni preventivo che si rispetti sono destinati a raddoppiare qualunque cosa accada. Quindi, in burocratese, 843 mila euro significa "più di un milione e mezzo").
Non vivo più in zona e non ho seguito, se non marginalmente e orecchiando qua e là, la faccenda. Posso (e voglio) però dire che queste polemiche mi hanno stufato. L'amministrazione continua a lisciare il pelo a frange "giovanili" che non ha senso, politicamente, accattivarsi (almeno se il Partito democratico di Sestri è lo stesso Partito democratico che, a livello nazionale, dice quello che dice). L'opposizione sceglie la via facile della contestazione senza però, per quel che traspare dal comunicato offrire un'alternativa. Sono due i problemi. Primo: tutti i beneficiari dell'opera ne sono indegni oppure qualcuno va salvato? Non lo so: dico solo che, nella seconda ipotesi, bisogna dire come e quando e a che condizioni. Secondo: che fare, se non un "centro sociale" (qualunque cosa ciò voglia dire, e non l'ho mai capito), nelle Casette rosse? A questa domanda ho, a differenza della prima, una risposta precisa e convinta: venderle. Non ristrutturarle e poi venderle. Venderle, con gli attuali indici di edificabilità. La soluzione più ovvia e più giusta, chissà perché, nessuno la propone mai.
domenica 7 dicembre 2008
Casetta rossa la trionferà?
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1 commento:
sono luca, preciso: dovrebbero esserci anche gli scout, e un forum dei giovani di nuova costituzione che raccoglierebbe diverse associazioni giovanili in modo aperto (i componenti sono nuovi in ragione dell'80%).
p.s. nessuna delle associazioni ha mai richiesto uno spazio presso le casette rosse.
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