mercoledì 1 ottobre 2008
Chiavari: Piccola vittoria per la privacy
In risposta alle obiezioni del garante della privacy, Francesco Pizzetti, di cui ci eravamo occupati anche su questo blog, il sindaco di Chiavari, Vittorio Agostino, si è impegnato a disattivare l'audio delle telecamere di cui la città è disseminata. Si tratta di una vittoria solo parziale, ma in questo caso il bicchiere è mezzo pieno. Nel senso che la questione di fondo - fino a che punto sia tollerabile che, nel nome della sicurezza, il controllo pubblico diventi pervasivo - è eminentemente pratica. C'è poco da discutere: una cosa che a me non piace, cioè le telecamere sulle strade (che sono cosa diversa dalle telecamere a circuito chiuso nei negozi), la maggior parte della popolazione le gradisce. Quindi, cedo alla violenza (la democrazia è, naturalmente, una sublimazione della guerra). Però, che a questo si aggiunga il fatto di essere captato mentre discuto con altre persone di faccende perfettamente legali, ma private, proprio non mi va giù. Giustamente, quindi, l'Authority è intervenuta. E Agostino ha fatto l'unica cosa che poteva fare: si è impegnato a disattivare i microfoni (l'alternativa essendo quella di cambiare tutte le telecamere, nuove di zecca, con un danno significativo al bilancio del comune). Non è il migliore dei mondi possibili, ma è un mondo migliore di quello che sembrava incombere fino a pochi giorni fa. Certo, non è bello sapere che i microfoni potrebbero essere attivati, e quindi quello che dici potrebbe essere ascoltato, in situazioni di "particolare gravità", qualunque cosa ciò significhi. Comunque, una pezza è stata messa, ed è già qualcosa.
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