mercoledì 3 settembre 2008

Lavagna goes global...

...and the world makes fun of it. La condanna di don Stefano Queirolo, parrocco della Madonna del Carmine a Lavagna, a sospendere le scampanate e risarcire con 60.000 euro la signora Flora Leuzzi è stata ripresa dal Guardian. Breve riassunto: la donna è una professoressa in pensione che vive vicino alla chiesa, e lamenta il fastidio dello sbatacchiamento di campane. Bon. Un solerte giudice del tribunale di Chiavari le ha dato ragione, obbligando il sacerdote a risarcirla per il danno biologico ed esistenziale, oltre che a sospendere lo scampanìo. Questo è il classico caso in cui il diritto scritto manifesta tutta la sua stupidità e la sua inferiorità rispetto alla common law. Perché qui la questione è abbastanza semplice: quando la signora ha preso casa vicino al campanile, il campanile c'era già, e il suono delle campane faceva parte del pacchetto. Prendere o lasciare. Suppongo che il valore dell'edificio scontasse questo disagio, come accade per le abitazioni a portata d'orecchio dai binari della ferrovia. Quindi, essa sapeva perfettamente a cosa andava incontro, e ha valutato il beneficio di vivere in un posto splendido superiore al costo delle campane. Oggi la legge, nella sua maestosa equanimità, dice: coi "diritti acquisiti" da generazioni di parroci ce ne facciamo dieci piani di morbidezza. Quello che conta è la deviazione del livello sonoro rispetto al rumore medio di fondo (davvero!). Sarà anche una sentenza perfetta in ogni sua virgola, ma a me pare comunque una boiata pazzesca.

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