lunedì 1 settembre 2008

L'acqua a ogni costo

Il consigliere Emanuele Rustichelli, esponente di Forza Italia nel comune di Chiavari, ha inviato una lettera al sindaco, Vittorio Agostino, invitandolo a battere i pugni perché "i nostri amministratori locali, con tutte le armi a loro disposizione, controllino i bilanci di queste grandi società pubbliche come l'Iride, ex Amga, che rifornisce nel settore idrico circa un mililone di abitanti". A dire la verità, gli amministratori pubblici hanno già, e troppo, il naso in queste "grandi società": per quel che riguarda le nostre zone, il servizio è fornito da Idrotigullio, una controllata di Iride il cui statuto (come ha osservato Christian tempo fa) è blindato e assegna a Palazzo Bianco un potere assurdo e spaventoso (quello di scegliersi i soci).

In verità, comunque, a Rustichelli interessa abbastanza poco la gestione della società, quanto piuttosto i prezzi dell'acqua, che ritiene troppo alti. Come è costume per le municipalizzate, il sito di Idrotigullio è zeppo di informazioni tecnicamente corrette ma privo di informazioni utili e, quindi, non dice come i consumi vengano tariffati e perché. Ci spiega però che la legge fissa al 7 per cento la remunerazione del capitale investito, e questo è un primo punto: surprise surprise, l'azienda non ha alcun incentivo a essere efficiente, perché se lo è non potrà comunque produrre utili aggiuntivi da distribuire ai soci. Al tempo stesso, opera in condizioni virtualmente monopolistiche, e quindi foriere di inefficienze. A questo duplice problema - che è comune a tutt'Italia - si può rispondere in un solo modo: liberalizzando i servizi idrici e privatizzando le società che competono per fornirli.

Resta il nodo dell'aumento delle tariffe (contro Idrotigullio è stata proclamata una class action, che non esiste, ma si sa, conta l'effetto annuncio). In Italia (non solo nel Tigullio) c'è effettivamente un problema di prezzi dell'acqua, ma al contrario: sono troppo bassi, determinando sprechi e sottoinvestimento (come scrive oggi Francesco Giavazzi). Le perdite dalle reti idriche italiane (soprattutto al Sud) sono inconcepibili, e possono trovare rimedio solo creando un autentico sistema di mercato nel quale il prezzo sia effettivamente una misura di valore, e non la casella su cui si è assestato il boccino della politica.

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