venerdì 1 agosto 2008

Meno Ici per tutti

L'abolizione dell'Ici, uno dei primi passi del governo Berlusconi, avrà pesanti conseguenze sul bilancio dei comuni del Tigullio. Per varie ragioni, non penso che sia stata una manovra condivisibile, nel senso che - sebbene ogni tassa in meno meriti un applauso - tra tutte, l'imposta comunale sugli immobili non era il miglior punto di partenza. Infatti, l'Ici era di fatto l'unica imposta su cui i sindaci venivano giudicati e, dunque, responsabilizzati. Consentiva gli elettori di valutare non solo l'utilità della spesa pubblica, ma anche la sua efficienza, perché ognuno sapeva quanto pagava e come i suoi soldi venivano impiegati. Adesso, il finanziamento dei comuni sarà legato largamente alla fiscalità derivata, e dunque i sindaci saranno valutati solo sulla spesa, non più sul prelievo.

Amen. E' andata così e tutti gli amministratori dovranno rifare i loro conti. Trovo però piuttosto surreali le reazioni di cui riferisce oggi Il Secolo XIX e che, con un paio di eccezioni, sono straordinariamente bipartisan. L'elemento dominante è il mugugno per il possibile calo del gettito, e la ritrosia a "effettuare tagli". Ora, capisco benissimo che ridurre la spesa sia sempre difficile. Ma da lì a dire che è impossibile o a piangere miseria, ce ne passa. Non mi risulta - e non risulta da nessuna parte - che i nostri enti locali siano campioni di efficienza, incapaci di ottimizzare i loro bilanci in modo tale da garantire parità di output spendendo (sprecando?) meno. Né mi risulta che i comuni facciano oggi unicamente cose insostituibili, per cui in assenza di un loro coinvolgimento diretto la collettività perderà l'accesso a servizi essenziali. I sindaci del Tigullio, e i loro assessori, sarebbero più credibili se cominciassero a prendere sul serio la questione dell'efficienza e ci raccontassero perché non possono o non vogliono tagliare spese, e magari servizi che potrebbero tranquillamente essere resi dal mercato se solo lo si lasciasse libero di agire.

Fateci vedere i dati, e solo poi decideremo se davvero la riduzione dei bilanci è una sciagura oppure un'opportunità per avere amministrazioni meno impiccione e servizi migliori.

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