sabato 2 agosto 2008

Tristezza quotidiana. I nuovi consiglieri regionali

Ho ricevuto questa mattina l'ultimo numero di Erre Elle, il periodico del consiglio regionale ligure (*). Il primo servizio, dopo quello patriottico sulla visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Villa Migone, è una carrellata di benvenuto ai nuovi consiglieri regionali, subentrati ai loro colleghi "promossi" al parlamento. Qualche osservazione sparsa.

Angelo Barbero (Pdl): di fatto il suo impegno è circoscritto alla sua provincia, Savona, per la quale immagina nuovi collegamenti col Basso Piemonte (che magari servono anche, diamogli il beneficio del dubbio) e soprattutto sottolinea che intende "fare in modo che il nuovo ospedale di Albenga venga 'riempito' con specialità e reparti e non sia di fatto svuotato". Io non so se quell'ospedale meriti effettivamente di essere ampliato o chiuso, ma mi pare che come inizio non ci siamo: il problema è razionalizzare il sistema sanitario (e privatizzare, aggiunto), non garantire a ogni città il suo bell'ospedale, perdendo così gli indispensabili vantaggi delle economie di scala.

Lorenzo Basso (Pd): anche qui, campa cavallo. Basso propone il suo piano quinquennale ("ho intenzione di concentrare la mia attività legislativa su iniziative di programmazione e sostegno allo sviluppo economico e all'imprenditoria"). Ragazzi, andate a Genova, percorrete la città da Levante a Ponente, e poi guardatevi attorno. Fatto questo, prendete la vostra fottutissima programmazione, mettetevela in tasca e toglietevi di mezzo.

Pietro Oliva (Pdl): parole vuote, salvo la minaccia di "alcuni disegni di legge che riguardano l'utilizzo del territorio, in senso turistico ed agricolo". Rabbrividiamo.

Vito Vattuone (Pd): credere, obbedire e combattere ("il mio impegno verterà a [sic] consolidare l'azione di governo della giunta Burlando"). Anche Vattuone, come Oliva, non ci risparmia la minaccia: "dare risposte concrete alle tante esigenze pratiche che provengono dal territorio". Rabbrividiamo-bis.

(*) Nota nostalgica e per mera associazione d'idee: un miliardo di anni fa, da bambino, facevamo ErreTi, il giornalino della parrocchia di San Pietro a Riva Trigoso, artigianalmente composto in biblioteca. Chi l'ha visto, sa perché mi fa piacere ricordarlo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

il nuovo che ci "avanza"... e non possiamo riciclarli neppure con la raccolta differenziata.