mercoledì 20 agosto 2008

Vietato chiedere / 4 (ovvero: macroeconomicamente parlando)

Sul Secolo di oggi, Marco Menduni si spinge in un intrepido viaggio alla ricerca delle lucciole perseguitate (risultato: tre a Lavagna, una a Chiavari). Piuttosto interessante, comunque, la discussione diremmo filosofica (se non ci scappasse da ridere) sul diverso movente tra la delibera lavagnese e quella chiavarese contro la prostituzione in strada. La differenza sta tutta qui: a Lavagna la multa la prende il cliente, mentre a Chiavari anche la prostituta. Se proprio bisogna cercare il pelo nell'uovo, è meglio la soluzione chiavarese. Per due ragioni. La prima è che l'obiettivo dichiarato è quello di dissuadere la prostituzione su strada, e ovviamente la multa ha questo effetto; la seconda è che la multa equivale a un aumento dei costi sunk, e quindi tende a far convergere i costi della prostituzione su strada verso quelli della prostituzione in appartamento (ovviamente questo crea altri disagi, ma non è il problema di cui discutiamo oggi).

Devo dire che ho trovato piuttosto ridicole le "giustificazioni" del vicesindaco di Lavagna, Mauro Caveri: "Secondo noi le ragazze sono vittime - ha detto - non sono loro da punire. E poi, se vogliamo ragionare in termini macroeconomici, questi fenomeni vanno aggrediti sul versante della richiesta". Due questioni: (1) alcune ragazze sono sicuramente vittime, ma altre esercitano la professione per scelta: il sindaco non è un prete, non deve preoccuparsi di salvargli l'anima, deve solo far funzionare la città che gli è stata affidata; (2) macroeconomicamente parlando (ah ah) a me pare invece assai più sensato intervenire dal lato dell'offerta (deformazioni da supply-sider?) ma non nel modo punitivo sotteso alle delibere. L'unica soluzione soddisfacente, puntodivistamente parlando, sarebbe quella di individuare alcune zone da adibire alla funzione di "quartieri notturni", o a luci rosse. Non si può pensare di sconfiggere con 300 euro quello che non a caso è il mestiere più antico del mondo; anzi, se l'effetto immediato delle multe è un calo della presenza delle prostitute, il probabile effetto di lungo termine sarà (a) un rilassamento dell'enforcement a cui seguirà (b) una maggiore discrezionalità/selettività e, dal lato dell'offerta, (c) un incattivimento dei protettori e (d) una crescita del ruolo della prostituzione organizzata "militarmente" (cioè delle schiave del sesso) a scapito delle professioniste indipendenti.

Comunque la si guardi, la soluzione adottata a Chiavari e Lavagna (al di là degli evidenti problemi creati da delibere che vietano di rivolgere la parola al prossimo se il prossimo ha la faccia da puttana) è sbagliata, ingiusta e inefficace. Il problema pubblico, dunque politico, non è la prostituzione, ma la prostituzione su strada. Ossia, il problema non sono le puttane ma l'utilizzo della strada. Se non si capisce questo, non si risolve proprio nulla.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vorrei segnalarvi, per curiosità quest'articolo di Granzotto sul "giornale" di qualche giorno fa....http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=284190